addio ai tabacchi MST


Mesi fa alcune notizie hanno sconvolto il mondo dei fumatori di pipa, specie in Italia.

Prima notizia: STG (Scandinavian Tobacco Group) ha acquisito il gruppo MacBaren. Questi due produttori, tramite i numerosi marchi di cui sono proprietari, coprono la quasi totalità dei vari tabacchi da pipa presenti sul mercato.
Si va verso una monopolizzazione di questo settore di nicchia, il panico si scatena tra gli appassionati di tutto il mondo che - temendo un rialzo dei listini - corrono a fare scorta.
Notizia che ha avuto grande eco in Italia dove i prezzi sono già alle stelle grazie al regime fiscale a cui sono sottoposti i tabacchi e dove un piccolo rialzo del prezzo dovuto al produttore genera, grazie ad un ricalcolo di accise e percentuali un grande aumento per il cliente finale.

Seconda notizia, a distanza di poche settimane, e legata alla prima: in un comunicato STG annuncia di voler fare grossi tagli alle linee di produzione. Il planning annunciato dall'azienda è di avere il 99% del fatturato provenire dall'80% dei prodotti. Il significato è che la maggior parte delle miscele semplicemente sparirà.  Già è stato reso noto che oltre la metà dei 111 marchi ad oggi in loro possesso cesseranno di esistere entro i prossimi 2 anni. E questo si teme sia solo l'inizio (tutto è spiegato molto chiaramente da alcuni video sul canale Youtube del Pipatore in America). 
Seconda ondata di panico.

Fin qui ho seguito la cosa con un certo distacco. Certo dispiace l'idea di non potere più ogni tanto andare in qualche tabaccheria fornita e scegliere qualcosa di diverso dal solito e di nuovo, spesso solo guidato dall'istintivo impulso legato alla suggestione di un nome od ai colori della latta/busta.
Ma io fumo quasi sempre l' Italia, considerato dai più un tabaccaccio... a me piace tantissimo. E' quello che fumo più spesso nonostante abiti a poca strada da Chiasso, dove c'è una tabaccheria che è meta di pellegrinaggio da parte di fumatori di pipa da tutta Italia. Qui non solo si possono trovare lecornie non importate in Italia, ma si possono comprare prodotti artigianali inglesi di altissima qualità ad un prezzo più basso rispetto ai tabacchi più economici concessi dal Monopolio di Stato Italiano.
Ma io, praticamente sempre, preferisco il nostro amato, rude e schietto, trinciato Italia.

Passa ancora qualche settimana e nei vari gruppi e forum si insinua un sospetto: le miscele da pipa MST (Manifatture Sigaro Toscano) cominciano a diventare irreperibili. Che sia successo qualcosa?
Dall'azienda nessun comunicato ufficiale; pare anche assurdo che  un produttore storico decida dal niente di cessare la commercializzazione di alcuni prodotti che hanno alle spalle oltre un secolo di storia senza dire nulla. Qualcuno scrive ad MST e la risposta conferma i dubbi: Italia, Comune, Forte e Golf sono destinati a scomparire.
Con loro se ne va la pipa popolare italiana, oltre un secolo di storia e di cultura del buon fumo dal sapore tipicamente nostrano.
Questa notizia colpisce anche me, vorrei fare scorta di Italia ma già non se ne trova più.

Quando ho cominciato con il fumo lento, ormai oltre 15 anni fa, MST era l'unico produttore di sigari italiani e vantava un monopolio che sembrava inviolabile da parecchi decenni.
Negli ultimi anni MST ha anche ampliato - e di molto - la sua linea di prodotti ma - nonostante questo - sono nati dei marchi alternativi che si sono ormai consolidati nel mercato odierno (Nostrano del Brenta, MOSI Italico e Compagnia Toscana Sigari).
La speranza è che qualcuno abbia pietà di noi fumatori di pipa e voglia mettersi in gioco per cercare di offrirci del buon trinciato italiano ad un prezzo popolare.
Già noi fumatori di pipa soffriamo nell'essere equiparati ai consumatori compulsivi di sigarette. Non ci capacitiamo del come mai gli appassionati enologi od i fini degustatori di distillati  siano considerati portatori di cultura e gusto - al contrario degli alcolisti coi brick di cartone da 1l del discount.
Non ci meritiamo di dover subire anche di doverci confrontare con un catalogo di tabacchi limitato e dalle cifre importanti per concederci il nostro amato piacere. 
In Italia poi avevamo delle coltivazioni di tabacco eccellente, che però sono vittima di una generale e spietata demonizzazione del mondo del tabacco. E qui arriva anche la beffa dove - se volessi assaggiare il famoso tabacco di Sansepolcro - non posso comprarlo a 10€ in Italia da un marchio italiano ma devo andare in Svizzera o in Germania e pagarlo 30€ da un produttore statunitense.
Eh si, come se per bere un buon bicchiere di Prosecco dovessimo rivolgerci ad un'azienda estera che lo importa nel proprio paese, lo imbottiglia e poi lo rimette sul mercato globale (globale, europeo, ma non italiano dove commercializzare prodotti esterni a quelli  che transitano dal Monopolio è reato).

Un paio di giorni fa un conoscente, fumatore di sigaro Toscano, mi ha detto che sta provando la pipa... e che sta apprezzando il Comune. Non lo fumavo da almeno 10 anni ed ho espresso tutto il mio disappunto per un qualcosa che ricordavo pessimo e scadente.

Ne ho trovate due buste in tabaccheria e, vista la situazione, ho deciso di prendele per dare il mio addio a questi storici prodotti - ormai del passato.
Sono alla fine della prima carica. Devo dire che - complice forse la nostalgia - mi pento di averne detto peste e corna. Certo non è un tabacco di cui si possa parlare bene... ma offriva una fumata dignitosa a 5€ la busta. Da domani saremo costretti a spendere più del doppio per qualcosa di cui non si potrà certo dire essere di qualità migliore.

I trinciati italiani sono morti,
viva i trinciati italiani!

Grazie Mauro per avermi ispirato a dare un'ultima - estrema - rivalutazione del Comune. Il più popolare dei tabacchi italiani.

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